“… in questo caso le mani diventano ognuno un testo, un’ immagine autonoma che riprende dalla serialità la formula della differenza specifica, ma sostanzialmente costituisce un unicum di ogni lavoro. Non vi è la ricerca di un vero e proprio codice perchè le mani assumono forme curiose, non modulari, sembrano dei volti oppure delle figure alla Max Ernst che alludono ad una realtà che rimane sempre sfuggente e inattesa. Le dita assumono le forme più diverse, ricordano strutture architettoniche arabeschi animali, ma la mano resta sempre aperta in posizione frontale, come i cervi che guardano. Il lavoro di Federico Lanaro ha la grazia della semplicità e tale deve restare. La sua poetica richiede essenzialità, chiarezza pur proponendo l’impossibile o lo strano o il diverso. Ma è una strategia di attenzione, si tratta di puntare il dito come indicatore di qualcosa di diverso ma che riesce invece ad apparire “normale”.

Valerio Deho

Mani – Federico Lanaro – Premio Prima Pagina Art Price 2015 – Artefiera Bologna