Scheibe 2
WORKSSCHEIBE2 è un progetto di Federico Lanaro e Enrico Peroni (Everest Parisi)
Le Scheibe sono bersagli tipici della tradizione venatoria e folcloristica del Südtirol. Possono rappresentare scene di caccia, goliardiche o di vita quotidiana; dipinte su tavola, comprendono dei piccoli target per l’allenamento e le gare di tiro col fucile. SCHEIBE2 vuole essere una trasposizione poetica e contemporanea dell’oggetto tradizionale, un ponte tra culture locali e internazionali, attraverso il linguaggio contemporaneo dell’elettronica, con suoni ed immagini che cambiano con l’interazione del pubblico. Non sparare alla musica! Il disco diventa bersaglio. Rispetto ad un primo sviluppo dell’opera, abbiamo deciso di limitare la componente tecnologica per privilegiare l’interazione del pubblico con una strumentazione più familiare, legata ad esperienze e ricordi di quotidianità legata al suono ed alla musica. L’opera è composta da un trittico di giradischi montati su colonne, utilizzabili dal pubblico. Sui giradischi suoneranno tre differenti dischi con grafiche differenti e linee sonore complementari. VISUAL: nella parte centrale del disco saranno applicate tre interpretazioni contemporanee delle Scheibe, composizioni di animali e persone con un’estetica minimale ma fedele all’iconografia originale, con tanto di target. Le immagini sono una continuazione della serie “Affetti Difetti”, dell’artista Federico Lanaro, un esempio sul catalogo in allegato. Le immagini in movimento (rotazione data dal giradischi) saranno proiettate sui muri circostanti, creando dei grandi bersagli, delle gigantografie di oggetti reali, che prevedono l’interazione dello spettatore con il supporto, modificandone la velocità, per bloccarlo o velocizzarlo, per fare scratch. AUDIO: i tre dischi rappresentano tre diversi tipi di suono: il ritmo, la melodia ed il rumore. Con l’interazione delle persone sui giradischi si potrà arrivare ad infinite combinazioni, composizioni casuali date dalla mancata sincronizzazione delle tre linee audio. Le traccie audio di Everest Parisi (Enrico Peroni) verranno incise su vinili a 12”. L’interazione porterà quindi delle variazioni istantanee sull’audio e sulle immagini proiettate.
Il progetto, arrivato terzo al concorso TRANSART 2011 è stato realizzato negli spazi di KUNSTART Bolzano, a marzo 2012, con il patrocinio di MUSEION Bolzano, SKB Südtiroler Künstlerbund e Transart.
SCHEIBE2 :: INTERVISTA DI ELISA TESSARO
Gusto per la semplicità e aderenza alla realtà, eclettismo e ironia. Ricerca, mai urlata, di un dialogo con l’osservatore. Perché “l’artista è un professionista che ha una posizione fiscale e contributiva, ma è allo stesso tempo un visionario che trattiene e interpreta quello che vive, fa percepire con un dettaglio l’insieme delle cose”.
Federico Lanaro, classe 1979, un diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, una passione per la cultura giapponese e l’iconografia animalesca, ma anche per la tecnologia e i territori limitrofi della musica e del suono. In occasione della fiera d’arte kunStart, l’artista sarà presente presso lo stand B09 56 con Scheibe2, l’opera che, in collaborazione col dj Enrico Peroni, gli è valsa il terzo premio nella prima edizione del concorso per la creatività artistica in Trentino Alto Adige promosso da Transart, Museion e Südtiroler Künstlerbund. Da oggi, fino al 15 ottobre 2012, è possibile inviare le proprie candidature.
A cosa ti sei ispirato per Scheibe?
Il progetto parte dal territorio, indaga l’equilibrio fra tradizione e innovazione che si percepisce guardando alla città di Bolzano e all’Alto Adige. Le Scheibe sono bersagli tipici della tradizione venatoria e folcloristica altoatesina. Possono rappresentare scene di caccia, goliardiche o di vita quotidiana. Sono dipinte su tavola e comprendono dei piccoli target per l’allenamento e le gare di tiro col fucile. Con la nostra installazione abbiamo riprodotto delle Scheibe contemporanee di colori sgargianti che, metaforicamente, mettono in evidenza dei rapporti umani spesso difettosi. Le immagini sono riprodotte su dischi vinili, supporti ormai desueti, ma che permettono un’interazione calda coi fruitori dell’installazione, che saranno liberi di suonare le tracce audio realizzate da Everest Parisi (Enrico Peroni) abbinate alle immagini. L’interazione delle persone sui giradischi darà luogo a infinite combinazioni e composizioni inedite.
Come ti sei trovato a lavorare su più fronti – pittura, suono, performance – e in coppia con un’altra persona?
Sicuramente la pittura permette di esprimere in modo efficace idee e sensazioni, è fisica, affascinante e sempre permissiva. Ma non sono fissato con uno strumento, negli ultimi anni ho utilizzato anche la fotografia e realizzato delle sculture. L’aspetto cruciale è il messaggio e la reazione, la tecnica è funzione.
Con Enrico abbiamo collaborato a vari progetti, ma è la prima volta che realizziamo un’opera a quattro mani. Pur lavorando in campi diversi, l’arte e la musica elettronica, abbiamo visioni molto simili, quindi si è trattato di perfezionare un’idea comune.
Ieri il Premio, oggi l’incontro di Scheibe con il pubblico della fiera…
Il Premio è stato un bel traguardo, ci ha permesso di conoscere persone interessanti e pragmatiche. La realizzazione del progetto in fiera ne è la testimonianza. Speriamo che il pubblico di kunStart abbia voglia di interagire, che si senta libero di suonare la nostra installazione. Ognuno è invitato ad attraversare la linea che normalmente divide l’opera dall’osservatore, a spezzare la situazione rigida e passiva dell’esposizione classica…
Cosa significa per te essere un artista oggi in questa regione?
Non credo si possa definire chiaramente questo ruolo, sicuramente è una dimensione che determina un passaggio, non una soluzione. Il mondo dell’arte viaggia su vari livelli, con tempi, modalità, scopi diversi. Il Trentino Alto Adige sta offrendo molte opportunità agli artisti della mia generazione, è un territorio di ricerca conosciuto e osservato a livello internazionale. Spero cresca sempre più l’idea che l’arte va supportata e protetta. Penso a quanto paradossale sia il destino di un’istituzione prestigiosa come la Galleria Civica di Trento, sacrificata con disarmante facilità.
L’arte è una ricchezza per il territorio, vorrei non si dimenticasse mai…