Zebra

WORKS

ZEBRA
acrilico su legno, 100×70 cm 2012

Nell’opera è ritratto un grottesco animale senza testa, costituito da due parti posteriori contrapposte. Richiamando formalmente i trofei di caccia grossa, l’opera evidenzia il carattere surreale e statico di due dinamiche opposte. L’essere senza senso dell’animale lo rende quindi disfunzionale al movimento. Senza capo ma con due code, l’opera gioca con la simmetria ma non con la specularità. La pittura veloce e imprecisa di questo quadro richiama un atto di memoria, uno schizzo in un taccuino di viaggio, eseguito per non perdere un’impressione estemporanea. Come gli esploratori del ‘700 suscitavano curiosità verso luoghi esotici tramite rappresentazioni delle creature mostruose che vi abitavano, l’artista contemporaneo crea entità ibride per suscitare interesse verso l”unico territorio che ha ancora potenzialità di sorprenderci, quello intellettuale ed emotivo. Ne esce un essere che è un enigma, inadatto ad alcunché se non ad essere esposto in un museo dell’assurdo. Dove può andare, come orienta il proprio movimento un animale a due capi? Le zampe posteriori hanno una funzione preponderante nella mobilità dell’animale, ma portate all’eccesso non migliorano le prestazioni, le neutralizzano. Una rappresentazione che è anche riflessione sul movimento, le sue precondizioni e la percezione del muoversi stesso. Un trofeo posticcio da esporre in luoghi dove il senso comune si mette da parte, dove l’assurdo diventa fonte di nuova ispirazione.

The artwork depicts a grotesque beast without head, composed of two opposing backs. Formally recalling a safari trophy, the subject highlights the surrealistic and static character of two opposing dynamics. Being senseless, the animal is therefore disfunctional for movement. Headless but with two back parts, the painting plays with symmetry but not without specularity.
The quick and draft-like style of the painting recalls an act of memory, a sketch realized in a travel-notebook not to loose an extemporaneous impression. Like the explorers of the ‘700 aroused curiosity about exotic places by representations of the monstrous creatures that lived there, the contemporary artist creates hybrid entities to bring attention to the only realm that can still surprise us, the intellectual and emotional one.

Testo di Marzia Bona